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PhoneGap: 2 anni dopo
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Ebbene sì, sono ormai passati 2 anni da quando abbiamo cominciato ad usare PhoneGap e di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. Guardandoci indietro la scelta si è rivelata azzeccata ma di esperimenti ne abbiamo fatti tanti e certo non sono tutte rose e fiori. È tempo di fare un bilancio tra quello che ci è piaciuto, che conserveremo, e quello che non ci è piaciuto, che abbiamo cambiato o che cambieremo.

Ci teniamo stretti:

  • PhoneGap: partiamo dai punti fermi, PhoneGap è una scelta che si sta rivelando vincente. Sviluppare con PhoneGap ci permette di essere competitivi sul mercato e raggiungere piattaforme sulle quali non abbiamo conoscenze native dirette, come ad es. Windows Phone.
  • AngularJS: Model-View-Whatever lo chiamano gli sviluppatori… per noi ormai la “W” sta per “wherever” perché lo usiamo in tutte le salse. Ci piacciono la pulizia del codice e la facilità d’uso, soprattutto nella sua declinazione Ionic.
  • GitLab: l’infrastruttura di versioning e continuous integration che abbiamo messo in piedi ci piace molto. Ogni commit viene registrato su un server git con backend GitLab e viene automaticamente uploadato su PhoneGap Build in modo da avere immediatamente una build aggiornata disponibile. La continuous integration è sempre basata su GitLab e utilizza lo script deploy-phonegapbuild.shche abbiamo pubblicato come open source. Puoi trovare maggiori dettagli nel post dedicato alla nostra infrastruttura di build.

Buttiamo via:

  • Sencha Touch: framework molto potente che eredita pregi e difetti del “papà” ExtJS. I layout preconfezionati e l’architettura MVC ci sono piaciuti ma la complessità nel montare le grafiche ne annulla i benefici. Tuttavia, Sencha continua a piacerci per applicazioni “di backend” che non richiedono personalizzazioni sul tema grafico.

Rimandiamo a settembre:

  • jQuery Mobile: croce e delizia dei framework per lo sviluppo mobile. Per progetti molto semplici è ancora la scelta preferita, soprattutto nelle versioni più recenti (1.4+) dopo la “dieta” che ha snellito molto il codice boilerplate che lo sviluppatore era costretto a scrivere. Al crescere della complessità del progetto però le performance cominciano ad essere insoddisfacenti e la mancanza di una architettura MVC rende più onerosa la manutenzione nel tempo.
  • PhoneGap Build: quando va è una bomba ma spesso ha problemi. A peggiorare la situazione i problemi sono “intermittenti” e apparentemente casuali: le build rimangono appese per ore e poi improvvisamente si sbloccano. L’impressione è che di tanto in tanto siano necessari dei provisioning di nuovo hardware per far fronte alla crescente richiesta da parte degli utenti e che in corrispondenza di questi deploy si verifichino problemi alle build. Da Adobe però ci aspettiamo un servizio più affidabile, eventualmente anche account Premium con code prioritarie.

In passato abbiamo già parlato di framework, forse ti interessa leggere Mobile Application Development Platforms: Quale? o La tua app è lenta? Forse hai il freno a mano tirato!